 
                         scolastici, con una grande attenzione all’Agenda 2030 e alla Cittadinanza attiva, apre ulteriori importanti possibilità da sfruttare per diffondere la cultura dell’igiene e del rispetto dell’ambiente nelle scuole. Ma non basta: la scuola italiana pubblica, come avviene in Francia e in altri Paesi come il Brasile, dovrà prevedere un percorso di studi superiori e universitari per addestrare dai livelli più “operativi” a quelli più elevati e dirigenziali/manageriali le figure professionali specializzate in igiene professionale, di cui abbiamo estremamente bisogno. Finora questo compito è stato delegato ai corsi organizzati da imprese, aziende e privati, con il sostegno di Regioni o altri enti. Secondo il nostro modesto parere, è giunto il momento della svolta: lo Stato deve intervenire con una formazione pubblica, qualificata e accessibile, che punti a certificare le competenze, come avviene in tanti ambiti professionali. Le esperienze pilota avviate all’Università di Bergamo e il progetto che AFIDAMP sta portando avanti per la creazione di un apposito Istituto Professionale, ci inducono a sperare che, finalmente, il Governo, le Istituzioni e la politica, si rendano conto che la società italiana ha bisogno di una vera e propria “scuola del pulito professionale” che formi a trecentosessanta gradi i professionisti di questo importante e delicatissimo settore, così prezioso per la società e la civiltà.
 scolastici, con una grande attenzione all’Agenda 2030 e alla Cittadinanza attiva, apre ulteriori importanti possibilità da sfruttare per diffondere la cultura dell’igiene e del rispetto dell’ambiente nelle scuole. Ma non basta: la scuola italiana pubblica, come avviene in Francia e in altri Paesi come il Brasile, dovrà prevedere un percorso di studi superiori e universitari per addestrare dai livelli più “operativi” a quelli più elevati e dirigenziali/manageriali le figure professionali specializzate in igiene professionale, di cui abbiamo estremamente bisogno. Finora questo compito è stato delegato ai corsi organizzati da imprese, aziende e privati, con il sostegno di Regioni o altri enti. Secondo il nostro modesto parere, è giunto il momento della svolta: lo Stato deve intervenire con una formazione pubblica, qualificata e accessibile, che punti a certificare le competenze, come avviene in tanti ambiti professionali. Le esperienze pilota avviate all’Università di Bergamo e il progetto che AFIDAMP sta portando avanti per la creazione di un apposito Istituto Professionale, ci inducono a sperare che, finalmente, il Governo, le Istituzioni e la politica, si rendano conto che la società italiana ha bisogno di una vera e propria “scuola del pulito professionale” che formi a trecentosessanta gradi i professionisti di questo importante e delicatissimo settore, così prezioso per la società e la civiltà.Maurizio Pedrini