 
                         stakeholders del mondo dell’economia e delle parti sociali, riuniti per fare luce sulle specificità di tale modello organizzativo e discutere di best practices provenienti dal settore pubblico e da quello privato. Questo dibattito è una delle priorità del dialogo sociale europeo che EFCI anima, e dimostra la convinzione con cui la federazione europea considera tale dialogo come strumento per far migliorare dall’interno le condizioni del settore. “Il settore delle pulizie industriali è fondamentale per le nostre collettività, e richiede un’attenzione e un impegno condivisi per accelerarne la transizione ecologica e tecnologica”, hanno affermato l’onorevole Pina Picierno, vice Presidente del Parlamento europeo, e le eurodeputate Sylvie Brunet e Svenja Hahn nel corso dei saluti introduttivi. Nel successivo dibattito il Presidente di EFCI Lorenzo Mattioli e l’eurodeputato Ilan de Basso hanno convenuto sulla necessità di un cambio di paradigma - a livello legislativo e di prospettiva - al fine di permettere al daytime cleaning di contribuire a rafforzare la visibilità del settore. Terminati gli interventi istituzionali, i partecipanti hanno assistito ad una presentazione tecnica da parte di Marc Guerrien, esperto della federazione francese FEP membro di EFCI, che ha illustrato le diverse tipologie di “daytime cleaning”. I dati forniti dimostrano come l’adozione di tale modello non possa ridursi a un semplice cambio di pianificazione oraria, ma comporti una serie di adattamenti strutturali che vanno accuratamente definiti e concordati con il cliente.Esempi nei settori pubblico e privato in EuropaLa parte centrale dell’evento è stata dedicata alla presentazione di due best practices, casi concreti di di passaggio a un modello operativo di daytime cleaning nel settore pubblico e in quello privato; nello specifico, negli uffici di un’amministrazione pubblica regionale in Germania e presso i locali (sportivi e amministrativi) della Juventus FC, a Torino. Rappresentanti delle organizzazioni committenti e delle aziende fornitrici del servizio di pulizia hanno illustrato la loro esperienza, presentando gli aspetti positivi e le problematiche che si sono verificate nella messa in atto delle nuove modalità di intervento. Dagli interventi dimostrati è apparso chiaro come l’elemento comune sia la necessità di preparare accuratamente il passaggio al daytime cleaning, tenendo conto delle specificità di ciascun cliente e delle caratteristiche proprie al campo di intervento. A conclusione dei lavori, il Presidente Mattioli ha partecipato a un panel con i rappresentanti delle aziende e dei committenti invitati a presentare i loro casi e con Mark Bergfeld, direttore della federazione sindacale europea del settore UNIEuropa. “Il lavoro in giornata può contribuire a migliorare significativamente le prospettive del nostro settore, aumentandone la visibilità e la sostenibilità, sociale e ambientale. Ma l’eventuale passaggio al daytime cleaning deve rimanere il frutto di una libera scelta tra le parti che sottoscrivono il contratto di pulizia, che rimangono le uniche a poter decidere se tale modello risponde meglio alle loro rispettive esigenze. Da parte nostra, chiediamo alla politica di riconoscere la specificità del settore del cleaning, riflettendola nella legislazione - ad esempio nelle disposizioni relative agli appalti pubblici. La committenza pubblica può avere un impatto notevole nella diffusione del daytime cleaning se si impegna a promuovere modelli innovativi, con elevati standard di qualità e più sfidanti, invece di continuare a seguire un approccio unicamente basato sul prezzo”, ha commentato Mattioli. EFCI continuerà a lavorare nei prossimi mesi per portare al centro del dibattito europeo i temi del settore del cleaning, un settore vitale per garantire il benessere e la sicurezza della collettività e lo svolgimento efficace delle attività economiche.
 stakeholders del mondo dell’economia e delle parti sociali, riuniti per fare luce sulle specificità di tale modello organizzativo e discutere di best practices provenienti dal settore pubblico e da quello privato. Questo dibattito è una delle priorità del dialogo sociale europeo che EFCI anima, e dimostra la convinzione con cui la federazione europea considera tale dialogo come strumento per far migliorare dall’interno le condizioni del settore. “Il settore delle pulizie industriali è fondamentale per le nostre collettività, e richiede un’attenzione e un impegno condivisi per accelerarne la transizione ecologica e tecnologica”, hanno affermato l’onorevole Pina Picierno, vice Presidente del Parlamento europeo, e le eurodeputate Sylvie Brunet e Svenja Hahn nel corso dei saluti introduttivi. Nel successivo dibattito il Presidente di EFCI Lorenzo Mattioli e l’eurodeputato Ilan de Basso hanno convenuto sulla necessità di un cambio di paradigma - a livello legislativo e di prospettiva - al fine di permettere al daytime cleaning di contribuire a rafforzare la visibilità del settore. Terminati gli interventi istituzionali, i partecipanti hanno assistito ad una presentazione tecnica da parte di Marc Guerrien, esperto della federazione francese FEP membro di EFCI, che ha illustrato le diverse tipologie di “daytime cleaning”. I dati forniti dimostrano come l’adozione di tale modello non possa ridursi a un semplice cambio di pianificazione oraria, ma comporti una serie di adattamenti strutturali che vanno accuratamente definiti e concordati con il cliente.Esempi nei settori pubblico e privato in EuropaLa parte centrale dell’evento è stata dedicata alla presentazione di due best practices, casi concreti di di passaggio a un modello operativo di daytime cleaning nel settore pubblico e in quello privato; nello specifico, negli uffici di un’amministrazione pubblica regionale in Germania e presso i locali (sportivi e amministrativi) della Juventus FC, a Torino. Rappresentanti delle organizzazioni committenti e delle aziende fornitrici del servizio di pulizia hanno illustrato la loro esperienza, presentando gli aspetti positivi e le problematiche che si sono verificate nella messa in atto delle nuove modalità di intervento. Dagli interventi dimostrati è apparso chiaro come l’elemento comune sia la necessità di preparare accuratamente il passaggio al daytime cleaning, tenendo conto delle specificità di ciascun cliente e delle caratteristiche proprie al campo di intervento. A conclusione dei lavori, il Presidente Mattioli ha partecipato a un panel con i rappresentanti delle aziende e dei committenti invitati a presentare i loro casi e con Mark Bergfeld, direttore della federazione sindacale europea del settore UNIEuropa. “Il lavoro in giornata può contribuire a migliorare significativamente le prospettive del nostro settore, aumentandone la visibilità e la sostenibilità, sociale e ambientale. Ma l’eventuale passaggio al daytime cleaning deve rimanere il frutto di una libera scelta tra le parti che sottoscrivono il contratto di pulizia, che rimangono le uniche a poter decidere se tale modello risponde meglio alle loro rispettive esigenze. Da parte nostra, chiediamo alla politica di riconoscere la specificità del settore del cleaning, riflettendola nella legislazione - ad esempio nelle disposizioni relative agli appalti pubblici. La committenza pubblica può avere un impatto notevole nella diffusione del daytime cleaning se si impegna a promuovere modelli innovativi, con elevati standard di qualità e più sfidanti, invece di continuare a seguire un approccio unicamente basato sul prezzo”, ha commentato Mattioli. EFCI continuerà a lavorare nei prossimi mesi per portare al centro del dibattito europeo i temi del settore del cleaning, un settore vitale per garantire il benessere e la sicurezza della collettività e lo svolgimento efficace delle attività economiche.Maurizio Pedrini
 
                                    