 
                         fresco creato dalla vegetazione, è quello di sfruttare l’azione residuale repellente o letale degli insetticidi creando una sorta di barriera all’invasione da parte di zanzare provenienti dall’esterno. In questo tipo di trattamento l’irrorazione deve essere rivolta verso la vegetazione fino ad un’altezza massima di circa 3-4 m avendo cura di irrorare omogeneamente la superficie verde senza creare gocciolamenti a terra. I trattamenti ad effetto residuale hanno il punto critico insito proprio nella loro residualità, che potrebbe interagire maggiormente con gli artropodi non bersaglio. Prima di decidere l’intervento, dovrà essere posta particolare attenzione alla presenza di fioriture in atto e quindi di insetti pronubi la cui presenza potrebbe rendere necessario rimandare l’intervento. Tutti i prodotti utilizzati e presenti sul mercato italiano per la lotta alle zanzare  devono essere obbligatoriamente Biocidi o PMC per i quali sia stata effettuata una valutazione della sicurezza per la salute umana e per l’ambiente. Tali prodotti devono riportare sulla loro etichetta le diciture “Prodotto biocida Autorizzazione del Ministero della Salute n. IT/…/00…/AUT (ai sensi del Reg. UE n.528/2012) oppure Presidio Medico Chirurgico Registrazione n… del Ministero  della Salute (ai sensi del D.P.R. 392/1998)”. Ci sarebbero molti altri aspetti da indagare e approfondire, quello che può sembrare un lavoro abbastanza semplice, da un punto di vista esecutivo, in realtà maschera dietro di esso una serie elevata di aspetti tecnici, normativi, funzionali e valutativi tali per cui si può benissimo affermare che, oggi, i trattamenti adulticidi contro le zanzare rappresentano una parte operativa tra le più difficili. Oltre al classico e sempre raccomandato buonsenso, è quindi doveroso riversare in campo la massima dose di virtuosa professionalità.
 fresco creato dalla vegetazione, è quello di sfruttare l’azione residuale repellente o letale degli insetticidi creando una sorta di barriera all’invasione da parte di zanzare provenienti dall’esterno. In questo tipo di trattamento l’irrorazione deve essere rivolta verso la vegetazione fino ad un’altezza massima di circa 3-4 m avendo cura di irrorare omogeneamente la superficie verde senza creare gocciolamenti a terra. I trattamenti ad effetto residuale hanno il punto critico insito proprio nella loro residualità, che potrebbe interagire maggiormente con gli artropodi non bersaglio. Prima di decidere l’intervento, dovrà essere posta particolare attenzione alla presenza di fioriture in atto e quindi di insetti pronubi la cui presenza potrebbe rendere necessario rimandare l’intervento. Tutti i prodotti utilizzati e presenti sul mercato italiano per la lotta alle zanzare  devono essere obbligatoriamente Biocidi o PMC per i quali sia stata effettuata una valutazione della sicurezza per la salute umana e per l’ambiente. Tali prodotti devono riportare sulla loro etichetta le diciture “Prodotto biocida Autorizzazione del Ministero della Salute n. IT/…/00…/AUT (ai sensi del Reg. UE n.528/2012) oppure Presidio Medico Chirurgico Registrazione n… del Ministero  della Salute (ai sensi del D.P.R. 392/1998)”. Ci sarebbero molti altri aspetti da indagare e approfondire, quello che può sembrare un lavoro abbastanza semplice, da un punto di vista esecutivo, in realtà maschera dietro di esso una serie elevata di aspetti tecnici, normativi, funzionali e valutativi tali per cui si può benissimo affermare che, oggi, i trattamenti adulticidi contro le zanzare rappresentano una parte operativa tra le più difficili. Oltre al classico e sempre raccomandato buonsenso, è quindi doveroso riversare in campo la massima dose di virtuosa professionalità.  
                                    