renderlo poco gradito e/o diminuirne la capacità portante. Fra queste azioni possiamo elencare: il controllo delle fonti trofiche, il controllo dei siti di passaggio e sosta e dei siti di nidificazione, l’uso di “dissuasori biologici” (utilizzo della falconeria), la lotta biologica e l’educazione culturale e sanitaria.Le misure di controllo diretto sono invece azioni intraprese direttamente sulla specie target e che tendono direttamente alla sua limitazione: la cattura con soppressione, l’abbattimento con armi da fuoco, l’adozione di torri piccionaie e il controllo farmacologico della riproduzione. Particolarmente di attualità, fra le misure di controllo diretto, sembrano essere l’adozione di torri piccionaie ed il controllo della riproduzione. La presenza delle piccionaie può portare essenzialmente a tre effetti positivi:
raggiungere alla colonia una diminuzione totale anche del 70% dopo circa quattro anni di trattamento. Per quanto questi dati siano entusiasmanti non dobbiamo però pensare che questo sistema funzioni a prescindere dal suo inserimento in una serie di attività integrate. Sarà invece opportuno inserirlo all’interno di un programma più complesso che parta da un attento esame del territorio passando attraverso l’educazione dei cittadini e ad una dissuasione puntuale nei punti di maggiore criticità sanitaria. Da ultimo vorremmo ribadire che non esistono soluzioni isolate in grado di limitare il problema del sovraffollamento dei colombi ma solo un insieme di attività integrate potrà sortire un effetto positivo e duraturo. Inoltre, qualsiasi attività utilizzata all’interno del sistema integrato dovrà essere il frutto di un’analisi attenta, di una progettazione puntuale e di una verifica sia in corso d’opera sia a medio-lungo termine.