Viene stimata una perdita di fatturato di oltre il 30% per il 57% dei ristoratori e tra il 10%-30% per tre imprenditori su dieci. La flessione raggiunge in media il 30%.Misure organizzative, di prevenzione e protezioneL’attuale normativa sull’organizzazione dei locali addetti alla ristorazione non prevede norme specifiche sul distanziamento ma indicazioni molto flessibili, fino a uno spazio di superficie per cliente seduto pari a 1,20 metri quadrati, con eventuali specifiche disposizioni regionali. Gestire il distanziamento diventa quindi un aspetto piuttosto complesso, anche per via dell’ovvia impossibilità da parte del cliente di indossare la mascherina durante il servizio di ristorazione. Lo stazionamento protratto può inoltre contaminare, in caso di soggetti infetti, superfici come, ad esempio, stoviglie e posate. Le misure organizzative relative alla gestione degli spazi e le procedure come quelle di igiene individuale delle mani e degli ambienti sono quindi estremamente importanti: è necessario provvedere al ricambio di aria naturale e alla ventilazione dei locali confinati anche in relazione ai servizi igienici, spesso privi di possibilità di aerazione naturale. Andrebbero inoltre favorite soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi, anche attraverso metodi di sistema che favoriscano queste modalità.Bisogna quindi rivedere il layout dei locali di ristorazione, rimodulando tavoli e posti a sedere, garantendo uno spazio tra i tavoli non inferiore a 2 metri e mantenendo una distanza tra i clienti durante il pasto atta ad evitare la trasmissione di droplets. Le sedute dovranno essere disposte in maniera da garantire un adeguato distanziamento fra i clienti, tenendo presente che non è possibile predeterminare l’appartenenza a nuclei in coabitazione.Va definito in ogni caso un limite massimo di capienza, prevedendo uno spazio che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adottare misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie. Per prevenire assembramenti di persone in attesa fuori dal locale, è opportuno adottare un sistema di prenotazione, preferibilmente obbligatoria. Per quanto riguarda il servizio, è necessario eliminare buffet e similari.I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo, come il pagamento in cassa o l’utilizzo dei servizi igienici. È opportuno privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e prevedere barriere separatorie nella zona cassa, ove sia necessaria. È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici, che dovranno essere igienizzati frequentemente. Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione rispetto alle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati.Misure specifiche per i lavoratoriIl personale di cucina, in condivisione di spazi confinati, è tenuto ad indossare la mascherina chirurgica e, per quanto possibile, ad utilizzare i guanti in nitrile in tutte le attività svolte. Per il personale addetto al servizio ai tavoli è necessario l’uso della mascherina chirurgica per tutto il turno di lavoro e, dove possibile, l’utilizzo dei guanti in nitrile. Questi ultimi sono comunque sempre da utilizzare durante le attività di igienizzazione da effettuare al termine di ogni servizio al tavolo.È opportuno mettere a disposizione, in punti facilmente accessibili del locale, appositi dispenser con soluzione idroalcolica, per agevolare la corretta e frequente igiene delle mani. L’eventuale personale addetto alle attività amministrative, in presenza di spazi comuni con impossibilità di mantenimento del distanziamento di un metro, è tenuto ad indossare la mascherina chirurgica, così come il personale addetto alla cassa dovrà indossarla prevedendo inoltre barriere di separazione, come ad esempio quelle in plexiglass.Dovrà essere oggetto di particolare attenzione la pulizia di spogliatoi e servizi igienici, favorendo inoltre, così come per i locali adibiti alla clientela, il ricambio d’aria naturale tramite porte e finestre. Relativamente agli impianti di condizionamento si rimanda alle specifiche indicazione del documento Rapporto ISS COVID-19 n.5 del 21 aprile 2020.Fonte: Inail, Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della ristorazione