di Silvia Monguzzi
La filiera alimentare è rappresentata da tutto il percorso che porta alla produzione di un prodotto alimentare, “dalla terra alla tavola”. Lungo il processo, la contaminazione degli alimenti può avvenire in qualsiasi momento, dalla produzione primaria, all’industria di trasformazione, durante il trasporto, la distribuzione e, infine, presso il consumatore. Per la sicurezza igienico sanitaria di un alimento, anche la fase del trasporto rappresenta un punto delicato della filiera, che va monitorato e controllato in ogni dettaglio (temperatura di conservazione, etichettatura, igiene e organizzazione dell’ambiente) per evitare lo sviluppo di anomalie e rischi, spesso non riconoscibili dai consumatori. Per questo l’impegno da parte degli organi di controllo, anche in questa fase, è parte del percorso dovuto per il raggiungimento della qualità totale.I prodotti alimentari italiani sono da sempre riconosciuti a livello europeo, non solo per le eccellenze esclusive del nostro Paese, ma anche per il gran numero dei controlli che riguardano sia i prodotti alimentari destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, sia quelli destinati all’esportazione, che ne assicurano la qualità e la sicurezza. Le Autorità italiane impegnate nel settore degli alimenti e delle bevande eseguono campionamenti e analisi in ogni fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione, con la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, di proteggere gli interessi dei consumatori e assicurare la lealtà delle transizioni.Le attività di controlloI controlli sono eseguiti sulla base di quanto previsto dai Regolamenti del “Pacchetto igiene”, che comprende tutte le fasi della filiera, incluse le attività di trasporto, magazzinaggio e manipolazione, intese come operazioni collegate al luogo di produzione. Nel settore dei trasporti l’attività di controllo viene svolta effettuando una distinzione fra mezzi e contenitori che sono sottoposti solo a vigilanza e mezzi e contenitori che sono soggetti ad autorizzazione sanitaria. Vediamo quali sono le non
conformità riscontrate più frequentemente durante i controlli.Mezzo di trasporto
registrare il rispetto di questa prescrizione. La verifica della adeguatezza e della costanza, anche nelle condizioni ambientali più avverse, della temperatura effettiva di trasporto di prodotti deperibili o in legame caldo o freddo è comunque parte integrante (CCP) di un sistema di autocontrollo di questo tipo di attività. Il trasportatore deve mantenere, a bordo dell’automezzo o almeno presso la propria sede, fornibili a richiesta, le registrazioni relative almeno agli ultimi 3 carichi trasportati (compreso i rispettivi volumi trasportati) e del metodo di sanificazione (lavaggio e, se necessario, disinfezione) attuato dopo ciascuno di tali trasporti. Queste informazioni devono essere disponibili per la consultazione, a richiesta dei clienti, dei destinatari delle merci o delle autorità di controllo, per consentire loro di stimare i rischi connessi all’affidamento di un trasporto al trasportatore. Definiti i prerequisiti necessari per l’avviamento di un’attività di trasporto di alimenti, il titolare dell’azienda dovrà occuparsi della formazione del personale. Le carenze legate al trasporto, infatti, sono per lo più riconducibili ad una insufficiente conoscenza e formazione del personale addetto al trasporto che viene considerato un semplice addetto alla guida e al carico e scarico di merci generiche anziché un OSA a pieno titolo.