possono coinvolgere la pelle (prurito, eritema, orticaria…), l’intestino (nausea, diarrea, crampi addominali), l’apparato respiratorio (crisi asmatiche acute o edema della glottide), per arrivare addirittura all’apparato circolatorio nei casi più gravi. Quando si arriva a questo punto, può verificarsi una perdita di conoscenza e la situazione può evolvere in arresto cardiaco e condurre a morte. Il processo può fermarsi ai primi stadi o arrivare alle conseguenze estreme, ma si sviluppa in un tempo limitato dall’ingestione dell’allergene, circa 30 minuti. In Italia circa il 3% della popolazione adulta soffre di una qualche allergia alimentare. Nei bambini la quota sale al 6-8%.”
ingredienti, con gli allergeni in evidenza, tutela anche le persone che non vogliono dichiarare la loro allergia, che possono scegliere cosa ordinare con consapevolezza. In caso di servizio a buffet, in corrispondenza di ogni portata, dovrebbe essere riportato l’elenco degli ingredienti e degli allergeni. L’uso dei caratteri maiuscoli, in grassetto e sottolineati è un modo semplice per evidenziare gli allergeni. Poiché i menù non sono sempre gli stessi, per agevolare la comunicazione degli allergeni potrebbe essere utile creare una tabella operativa in cui nelle colonne sono elencati gli allergeni, mentre nelle righe i vari piatti. Basta una crocetta per indicare quali allergeni sono presenti in ciascuna ricetta. Questa tabella, che va aggiornata quando si inseriscono nuovi piatti o si modificano le ricette, diventa una sorta di archivio allergeni a cui attingere rapidamente nella composizione del menù. In tutto questo processo è fondamentale la collaborazione del personale, sia in cucina che in sala, che deve essere adeguatamente formato e responsabilizzato per gestire gli allergeni nel modo più corretto e comunicarli in maniera chiara ai clienti.Elena Consonni