 
                         Sottosegretari di Stato del neonato Governo Meloni, che si sono impegnati a farsi portavoce delle istanze espresse dagli operatori del settore, instaurando un tavolo di confronto permanente e costruttivo per affrontare i numerosi problemi emersi. Primo fra tutti un accorato grido d’allarme per il caro prezzi, che rischia davvero di strozzare le imprese, imponendone la chiusura senza appello. Il tema scelto per il confronto tra imprese, Governo e stakeholder è stato: “Avere cura dell’Italia. L’industria dei servizi alle imprese, agli immobili e alle collettività”. Autorevoli relatori, esperti ed esponenti delle istituzioni, si sono alternati con stimolanti analisi, interventi e proposte. Mentre sono state un centinaio le aziende della filiera che non hanno voluto mancare a questo atteso appuntamento.
 Sottosegretari di Stato del neonato Governo Meloni, che si sono impegnati a farsi portavoce delle istanze espresse dagli operatori del settore, instaurando un tavolo di confronto permanente e costruttivo per affrontare i numerosi problemi emersi. Primo fra tutti un accorato grido d’allarme per il caro prezzi, che rischia davvero di strozzare le imprese, imponendone la chiusura senza appello. Il tema scelto per il confronto tra imprese, Governo e stakeholder è stato: “Avere cura dell’Italia. L’industria dei servizi alle imprese, agli immobili e alle collettività”. Autorevoli relatori, esperti ed esponenti delle istituzioni, si sono alternati con stimolanti analisi, interventi e proposte. Mentre sono state un centinaio le aziende della filiera che non hanno voluto mancare a questo atteso appuntamento.  autorevole anche la partecipazione istituzionale e governativa, ma soprattutto assai forti e pregnanti i temi emersi, poiché da sempre i veri protagonisti di LiFE sono i contenuti. Lo sguardo dell’evento si è proiettato con lungimiranza in due direzioni: sulla nuova economia dei servizi e su come questi ultimi si prendono cura dell’Italia. Questi sono stati i due focus principali posti come asset alla Governance del Paese. LiFE - prosegue - nelle sue sei edizioni precedenti ha voluto superare la semplice dimensione fieristico-convegnistica proponendosi quale momento e luogo multifunzionale capace di far incontrare il vasto mondo degli operatori economici impegnati nel settore per aiutare la crescita del senso di appartenenza e favorire il coinvolgimento di opinion leader dei vari settori (politica, media, cultura, comunicazione, università ecc.) sui problemi del comparto. Devo ringraziare le tante persone che hanno reso possibile il raggiungimento di questo ambizioso risultato e che, come me, si sono già messe al lavoro per un’altra edizione di successo, un obiettivo che mi auguro possa essere raggiunto grazie al fondamentale apporto della nuova Fondazione. Con la creazione di Fondazione LiFE, in definitiva, il confronto sul nostro settore non si esaurirà nel singolo evento, ma sarà attivo e vitale oltre l’ambito confindustriale. Un ultimo elemento per il quale mi ritengo molto soddisfatto è il confronto costruttivo che siamo riusciti ad instaurare con il Governo Meloni, grazie alla presenza di molti sottosegretari”. “Grazie agli apprezzati interventi del presidente della Sezione del Consiglio di Stato Corradino, del professor Sapelli e del giuslavorista Fava”, afferma convinto Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS, “abbiamo avuto l’ennesima conferma di come i nostri servizi siano davvero basilari per l’Italia, essenziali anche per poter programmare e realizzare la tanto desiderata ripartenza. I dati, del resto, lo confermano pienamente: da un lato la grande presenza di lavoratrici nelle aziende associate, circa il 60% dell’intera forza lavoro; dall’altro la quota di immigrati-migranti che riusciamo ogni anno a coinvolgere in un lavoro e in un progetto di vita che restituisce loro dignità e autonomia. Parliamo infatti di un 35% dell’intera popolazione migrante ed extracomunitaria presente nel nostro Paese. Ecco perché, anche grazie ad un evento capace di puntare i riflettori delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla loro condizione, come LiFE, siamo convinti che l’Italia debba essere grata al nostro operato". Un bilancio della settima edizione"Direi che anche questa settima edizione è stata di grande spessore culturale - ha continuato Mattioli - perché è stata in grado di intercettare nuovi stimoli, ampliando gli orizzonti dell’impresa del Facility Management e dei servizi integrati. Possiamo perciò affermare di aver superato questa ennesima sfida con coraggio e visione. Questa, però, è stata solo una fondamentale tappa di un percorso ancor più ambizioso: lo sforzo maturato darà certamente nuovo impulso, in un momento peraltro assai delicato e difficile, all’intero settore, per troppi anni sottovalutato e dato quasi per scontato. Abbiamo infatti deciso di compiere un altro fondamentale passo avanti con la Fondazione, che condurrà al meglio questo lavoro per 365 giorni all’anno dedicandosi solo ad esso con l’intento di concretizzare un altro salto di qualità”. “LiFE infatti - conclude - da evento diventa una Fondazione per aumentare la diffusione della cultura e delle politiche industriali del facility management e del lavoro labour intensive in Italia, per la cura degli spazi, degli immobili e delle persone”.
autorevole anche la partecipazione istituzionale e governativa, ma soprattutto assai forti e pregnanti i temi emersi, poiché da sempre i veri protagonisti di LiFE sono i contenuti. Lo sguardo dell’evento si è proiettato con lungimiranza in due direzioni: sulla nuova economia dei servizi e su come questi ultimi si prendono cura dell’Italia. Questi sono stati i due focus principali posti come asset alla Governance del Paese. LiFE - prosegue - nelle sue sei edizioni precedenti ha voluto superare la semplice dimensione fieristico-convegnistica proponendosi quale momento e luogo multifunzionale capace di far incontrare il vasto mondo degli operatori economici impegnati nel settore per aiutare la crescita del senso di appartenenza e favorire il coinvolgimento di opinion leader dei vari settori (politica, media, cultura, comunicazione, università ecc.) sui problemi del comparto. Devo ringraziare le tante persone che hanno reso possibile il raggiungimento di questo ambizioso risultato e che, come me, si sono già messe al lavoro per un’altra edizione di successo, un obiettivo che mi auguro possa essere raggiunto grazie al fondamentale apporto della nuova Fondazione. Con la creazione di Fondazione LiFE, in definitiva, il confronto sul nostro settore non si esaurirà nel singolo evento, ma sarà attivo e vitale oltre l’ambito confindustriale. Un ultimo elemento per il quale mi ritengo molto soddisfatto è il confronto costruttivo che siamo riusciti ad instaurare con il Governo Meloni, grazie alla presenza di molti sottosegretari”. “Grazie agli apprezzati interventi del presidente della Sezione del Consiglio di Stato Corradino, del professor Sapelli e del giuslavorista Fava”, afferma convinto Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS, “abbiamo avuto l’ennesima conferma di come i nostri servizi siano davvero basilari per l’Italia, essenziali anche per poter programmare e realizzare la tanto desiderata ripartenza. I dati, del resto, lo confermano pienamente: da un lato la grande presenza di lavoratrici nelle aziende associate, circa il 60% dell’intera forza lavoro; dall’altro la quota di immigrati-migranti che riusciamo ogni anno a coinvolgere in un lavoro e in un progetto di vita che restituisce loro dignità e autonomia. Parliamo infatti di un 35% dell’intera popolazione migrante ed extracomunitaria presente nel nostro Paese. Ecco perché, anche grazie ad un evento capace di puntare i riflettori delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla loro condizione, come LiFE, siamo convinti che l’Italia debba essere grata al nostro operato". Un bilancio della settima edizione"Direi che anche questa settima edizione è stata di grande spessore culturale - ha continuato Mattioli - perché è stata in grado di intercettare nuovi stimoli, ampliando gli orizzonti dell’impresa del Facility Management e dei servizi integrati. Possiamo perciò affermare di aver superato questa ennesima sfida con coraggio e visione. Questa, però, è stata solo una fondamentale tappa di un percorso ancor più ambizioso: lo sforzo maturato darà certamente nuovo impulso, in un momento peraltro assai delicato e difficile, all’intero settore, per troppi anni sottovalutato e dato quasi per scontato. Abbiamo infatti deciso di compiere un altro fondamentale passo avanti con la Fondazione, che condurrà al meglio questo lavoro per 365 giorni all’anno dedicandosi solo ad esso con l’intento di concretizzare un altro salto di qualità”. “LiFE infatti - conclude - da evento diventa una Fondazione per aumentare la diffusione della cultura e delle politiche industriali del facility management e del lavoro labour intensive in Italia, per la cura degli spazi, degli immobili e delle persone”.Maurizio Pedrini
 
                                    