Fabrizio Pirovano e Marco Monti
Fino a qualche anno fa si riteneva più corretto un approccio alla vendita di tipo diretto e focalizzato soprattutto sul prodotto, ovvero il ruolo del venditore era prevalentemente centrato sulle seguenti caratteristiche:
Diventare un venditore-consulenteIl venditore-consulente deve saper comunicare empatia e professionalità unitamente alla competenza specifica, affinché ciò che fa la differenza non sia solo il sapere bensì il saper trasmettere. Il venditore-consulente di terza generazione deve affrontare le più diverse tipologie di persone e saper gestire la propria emotività al meglio in ogni momento. Ha bisogno di creatività per non essere mai colto di sorpresa dalle situazioni nuove. Deve saper cogliere i segnali, anche deboli, che provengono dal mercato, dai colleghi o da altre fonti per fare le scelte più oculate. Dal punto di vista relazionale è indispensabile sapersi mettere nei panni dell’interlocutore, ovvero in seconda posizione percettiva: mentre ci si relaziona con qualcuno, dobbiamo astrarci e immaginare il nostro interlocutore che ci osserva, ci ascolta e così via. Da tale posizione diventa facile vedere il vero punto di vista dell’altro e suggerire a noi stessi, in tempo reale, come meglio comportarci. Ciò lo si impara seguendo dei corsi di formazione specifici sulle competenze di comunicazione e persuasione finalizzate al risveglio di quei canali di successo che albergano da sempre dentro di noi e che quotidianamente lottiamo per tenere nascosti. In altri termini, questo tipo di competenze si chiamano Intelligenza Relazionale. Oggi, per fortuna, ma anche a causa del Covid-19, esiste la possibilità di seguire un certo tipo di formazione a distanza che consente di ottimizzare i tempi di apprendimento con i tempi di trasferta che, evidentemente, sono nulli. Ci è capitato di formare persone che, nelle pause dalla loro attività sul territorio, si sono fermate in un parcheggio dell’autogrill per seguire i contenuti che ritenevano più interessanti, consci dell’importanza di investire un po’ del proprio tempo per fare meglio quello che erano abituati a fare fino a quel momento. Formarsi richiede un grande sforzo di umiltà e di impegno, ma i frutti che si raccolgono sono quelli che poi fanno davvero la differenza. Il tempo scorre, il mercato cambia, le persone si evolvono divenendo sempre più critiche, attente e sospettose. Per far fronte a questo inasprirsi di difficoltà l’unico modo è quello di non esser mai colti di sorpresa di fronte a situazioni diverse dal passato. Bisogna saperlo fare e non sempre l’intuito, il fiuto o il sesto senso sono una garanzia di risultato.Albert Einstein diceva: “se continui a fare le cose come le hai sempre fatte, continuerai a ottenere i risultati che hai sempre ottenuto”.