Ne esaminiamo alcuni per suggerire un metodo per una valutazione di base, vale soprattutto quanto riportato in etichetta, scheda di sicurezza e, in via subordinata, schede tecniche e letteratura.Acido peracetico e ossidantiIn primis il perossido di idrogeno (l’acqua ossigenata) e i peracetici, questi ultimi rappresentano una valida risorsa largamente utilizzata nella filiera alimentare. Attualmente sono in commercio formulati in cui la corrosività dell’acido peracetico è ottimamente controllata per cui sono esaltate le sue caratteristiche sporicide e virucide, un ottimo esempio concreto di tali disinfettanti è un formulato a base di Acido Peracetico 19,5 g più Tetra-acetil-etilen-diammina 29 g e Percarbonato di Sodio equivalente a 12 g di acqua ossigenata. AlogeniI derivati del cloro: ipoclorito di sodio in primis, cloramine inorganiche, cloramine organiche. Presentano un vasto spettro di azione, tempi di contatto brevi, poca o nessuna azione residuale inoltre non compatibili con tutti i materiali.Composti dello iodio: in genere si utilizzano (soprattutto nel passato) gli iodofori un complesso di iodio e polimeri che rallentano la cessione dello iodio nel tempo. Hanno un vasto spettro di azione, tempi di contatto brevi, poca azione residuale e non compatibili con tutti i materiali. Un tempo ebbero un notevole utilizzo per la disinfezione dell’aria anche nelle sale operatorie.AlcoliIn particolare, l’alcool etilico (curiosità, l’etanolo sembra avere il massimo dell’effetto disinfettante diluito in acqua a ≈ 50%) e isopropilico. Quest’ultimo usato spesso sia come coformulante sia come p.a. vero e proprio.AzotatiUn vasto gruppo eterogeneo ove potremmo inserire i composti diamminici, ad esempio l’N-(3-amminopropil)-N-dodecilpropan-1,3-diammina disinfettante battericida e levuricida (quindi efficace anche sui lieviti) e quelli in grado di liberare formaldeide. ClorexidinaLa riporto unicamente per i suoi utilizzi come ottimo antisettico ad azione cicatrizzante. FenoliciRappresentano un caposaldo nel mondo dei disinfettanti. Sono utilizzati in zootecnia soprattutto perché riescono ad esplicare la loro azione anche in presenza di materiale organico. Oggi si trovano miscele di composti fenolici di sintesi, miscele che conferiscono un vasto spettro di azione con un effetto residuale notevole.Quaternari d’ammonio Si tratta di un vasto gruppo chimico caratterizzato da una struttura che partendo dall’ammoniaca e più precisamente dall’idrato di ammonio, a seconda dei radicali può diventare un ottimo ammorbidente o un ottimo disinfettante, che però conserva le caratteristiche di compatibilità con la cute e di eccellente bagnante/detergente. È quindi importante verificare che i radicali di sostituzione abbiano catene di lunghezza compresa fra C12 e C16 (già lunghezze di C11 e C17 conferiscono efficacia di disinfezione 4 o 5 volte inferiori). I “QUAT” agiscono meglio in fase liquida e a temperature non troppo basse. Presentano un buon spettro di azione anche virucida (in particolare verso i virus a capside lipidico) e una lunga azione residuale. Non sono compatibili con detergenti anionici. I mezzi di disinfezioneSono i più svariati e vanno dai mezzi meccanici (ultra-aspirazione, filtrazione, lavaggio) ai mezzi fisici (ultravioletti, radiazioni ionizzanti, microonde; calore a secco, vapore) e ai mezzi chimici (oltre a quelli esaminati aggiungerei l’ozono). Le tecniche operative presuppongono l’utilizzo di irroratrici, nebulizzatori, atomizzatori e aerosolizzatori (a basso e ultra-basso volume) oppure l’impiego per immersione o per umettazione. L’albero delle decisioni: i parametriUno schema generale potrebbe essere quello per cui viene individuato il livello di disinfezione necessaria (standard, mirata, alta), ambiente-substrato (superfici e/o aria ambiente), i microorganismi bersaglio, risorse tecniche necessarie e disponibili, protocolli e istruzioni operative, persistenza e/o prontezza di efficacia, vincoli (tipologia dei materiali presenti), difficoltà operative e preparazione del personale tecnico, rischi congiunti, monitoraggi e controlli dei risultati, ripristini ambientali (arieggiamento e/o detersione delle superfici), modulistica e report operativi… tanto per indicarne alcuni.| AREA DA TRATTARE - SALA DI ASPETTO AMBULATORI |
| SCHEMA GENERALE: è utile in fase di progettazione o di stesura del capitolato.NB: non si indicano i formulati perché fanno parte dei compiti della Direzione Sanitaria e dipendono da scelte che devono tenere conto delle specifiche esigenze. Nello schema che segue vengono indicati due gruppi di disinfettanti a mio avviso con spettro di azione e tempi di contatto complementari. |
| MICROIRRORAZIONE | NEBULIZZAZIONE | AEROSOLIZZAZIONE ULV | OZONO | VAPORE | ALTRO | |
| OSSIDANTI | X SETTIMANE PARI | |||||
| QUATERNARI | XSETTIMANE DISPARI | |||||
| ……. | ||||||
| …… |
| ISTRUZIONI OPERATIVE | Codice “operazioni speciali” xyz pag. …. di cui uno stralcio: per la micro-irrorazione procedere a ritroso brandeggiando l’irroratrice ad altezza uomo e muovendola da dx a sx secondo un angolo di 180° - tempo di esecuzione medio 1 min.’ per 15-20 mq // il nebulizzatore (o l’ULV) partire dal mezzo della sala e retrocedendo con piccoli movimenti da dx a sx fino all’uscita tempo di esecuzione ≈ 30 sec per 45 – 60 mc. |
| DPI | Mascherina a carboni attivi // guanti // occhiali più quelli in dotazione standard.Se si usa il nebulizzatore (o ULV) proteggere anche la capigliatura con cappuccio (vedi risorse tecniche codice…). |
| TECNICHE DI RIPRISTINO | La disinfezione può essere effettuata nel tardo pomeriggio ad ambulatori chiusi // la mattina prima della riapertura al pubblico. Umettazione delle superfici con panno in microfibra. |
| CP | Soprattutto al cambio settimanale è possibile che la rotazione dei disinfettanti non sia effettuato e/o non si rispettino i dosaggi e/o non si cambi l’erogatore e/o i tempi di esecuzione. |
| CCP | Corrette istruzioni operative, formazione del personale, particolare attenzione da parte del capo servizio. |