Giro di vite a partire dal 1 luglio 2018, quando i datori di lavoro o i committenti dovranno corrispondere ai lavoratori la retribuzione attraverso strumenti tracciabili:
Questo è quello che si legge all'articolo 1 comma 910 della Legge di Bilancio 2018 (art. 1 commi da 910 a 914 L. 205/2017). Tutto è partito dalla proposta di legge presentata dall'onorevole del Pd Titti Di Salvo nel 2013.
"I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato", spiega inoltre il comma 911 dell'articolo 1.
Stipendi pagati con bonifico e assegno: i contratti di lavoro coinvolti
Il pagamento tracciabile dello stipendio vale nei confronti dei seguenti contratti di lavoro:
Inoltre, “la firma della busta paga apposta dal lavoratore non costituisce prova dell'avvenuto pagamento della retribuzione" (comma 910).
Pagamento stipendio in contanti: le sanzioni
Ovviamente sono previste sanzioni pecuniarie nel caso la legge non venga rispettata. La proposta di legge di Di Salvo prevedeva inizialmente sanzioni da 5mila a 50mila euro. Il comma 913 della legge approvata invece ha ridotto l'importo della multa. Per chi sbaglia infatti è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 1000 a 5000 euro.